Midollo osseo e malattie retiniche ischemiche e degenerative

Studio pilota con somministrazione intravitreale di cellule autologhe CD34+

La somministrazione intravitreale di cellule staminali autologhe CD34+ del midollo osseo può costituire una terapia potenziale per le patologie retiniche, come ha dichiarato la dott.ssa Susanna S. Park, che guida lo studio pilota in corso presso l’Università California-Davis Eye Center di Sacramento (California, USA).
Le cellule del midollo osseo, infatti, sono una fonte di cellule staminali in grado di attivare meccanismi rigenerativi in quanto inducono effetti trofici a livello locale. Una sottoclasse di queste cellule sono le CD34+, che esistono solamente nell’uomo e sono già state utilizzate con successo per trattare malattie del sangue o patologie aorto-coronariche. In ambito oculare potrebbero essere utilizzate per trattare la DMLE e la malattia di Stargard.
Lo studio californiano ha arruolato, tra novembre 2012 e agosto 2014, pazienti con perdita irreversibile della vista da almeno 6 mesi.
La migliore acuità visiva corretta (BCVA: Best-corrected visual acuity)  andava da 20/100 a conta delle dita. Un esame visivo completo è stato effettuato al baseline e poi ripetuto dopo 1 giorno, 1 e 2 settimane, 1, 3 e 6 mesi dopo l’iniezione intravitreale di cellule autologhe CD34+ del midollo osseo.
Nel complesso la terapia è stata ben tollerata e non è stata riportata infiammazione intraoculare o iperproliferazione. Il solo evento avverso rilevato è stato dolore locale di grado 1 dopo l’aspirazione del midollo (effettuata con un unico prelievo).
Il miglioramento della BCVA è andato da 0 a 11 linee delle tavole ETDRS. Si tratta ancora di risultati preliminari che confermano l’ipotesi pre-clinica sulla praticabilità di questa terapia e l’assenza di rilevanti  problemi di sicurezza.
L’efficacia e il profilo di sicurezza dovranno essere oggetto di ulteriori studi prospettici con follow-up più prolungato.

Per approfondimenti vedi l’ articolo “open access” con i dati dello studio pilota.

Dr. Carmelo Chines
Direttore responsabile

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