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Chikungunya: in arrivo il vaccino

Arriverà a fine estate 2024 il primo vaccino al mondo per l’infezione da Chikungunya, dopo il via libera a fine maggio da parte dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) e l’approvazione definitiva a fine giugno da parte della Commissione Europea.

La Chikungunya è una infezione virale sistemica autolimitante, causata dall’omonimo virus, appartenente alla famiglia delle Togaviridae, trasmesso all’uomo attraverso la puntura di zanzare infette del genere Aedes, soprattutto la Aedes aegypti e la Aedes albopictus, comunemente nota come “zanzara tigre”.

Si tratta, quindi, di una arbovirosi (arthropod-borne viral disease), che le zanzare trasmettono, dopo essere entrate a contatto con il virus pungendo esseri umani o animali infetti, specie le scimmie, e diventando così portatrici della malattia per tutto il loro ciclo vitale.

Attualmente l’infezione da Chikungunya è stata identificata in oltre 60 paesi di Asia, Africa, Europa ed Americhe. In Italia sono stati individuati focolai di trasmissione di Chikungunya nel 2007 e nel 2017, sostenuti dalla zanzara Aedes albopictus.

Sintomi

Dopo la puntura di una zanzara infetta, l’esordio dell’infezione da Chikungunya avviene dopo 4-8 giorni, ma il periodo di incubazione può variare da 2 a 12 giorni. All’esordio, la malattia è caratterizzata da sintomi simil-influenzali, quali febbre elevata, al di sopra dei 39°C, cefalea, debolezza e dolori articolari intensi e diffusi, che talvolta costringono il paziente ad assumere una posizione ripiegata. Infatti, il termine “chikungunya” in lingua swahili significa “ciò che curva” o “contorce”.

Sintomi comuni includono nausea e manifestazioni di tipo emorragico, come petecchie, ecchimosi, epistassi e sanguinamento gengivale. Dopo l’insorgenza della febbre, può manifestarsi un’eruzione cutanea pruriginosa, tipicamente maculo-papulare, che coinvolge il tronco e le estremità. Si possono avere anche complicanze neurologiche, cardiache e gastrointestinali.

Nella maggior parte dei casi i pazienti guariscono spontaneamente e completamente, tuttavia, in alcuni casi il dolore alle articolazioni può persistere per mesi o anche anni.

Talvolta i sintomi nelle persone infette sono piuttosto lievi e l’infezione non viene diagnosticata oppure viene confusa con altre patologie, soprattutto nelle aree in cui è presente la dengue.

Raramente si verificano complicanze gravi, tuttavia negli anziani la malattia può essere una concausa di morte.

 

Complicanze oculari

Il virus Chikungunya può causare complicanze oculari, che includono uveite, retinite, neurite ottica. Nella fase acuta della febbre Chikungunya si osservano spesso fotofobia e dolore retrobulbare, anche in assenza di altri segni di coinvolgimento oculare.

È stata riportata anche una forma di congiuntivite che mima le caratteristiche della congiuntivite virale e che si risolve spontaneamente, in genere, entro una settimana.

La manifestazione oculare di gran lunga più frequente è l’uveite anteriore, sia in forma granulomatosa che non-granulomatosa. Entrambe le varianti sono caratterizzate dalla presenza di precipitati cheratici pigmentati e infiammazione in camera anteriore. L’uveite può essere bilaterale ed è spesso associata ad un innalzamento della pressione intraoculare, che può essere gestito con colliri antiglaucomatosi abbinati a farmaci steroidei topici e agenti ciclopegici per trattare l’infiammazione. L’infiammazione del segmento anteriore guarisce in media in un arco temporale che varia da alcune settimane ad un paio di mesi. Sono stati riportati anche casi di coinvolgimento corneale nella forma di cheratite virale e lagoftalmo con cheratite da esposizione.

 

Prevenzione

La prevenzione della malattia consiste sostanzialmente nell’impedire o ridurre al minimo le punture delle zanzare e seguire, a tale scopo, le seguenti precauzioni generali:

  • Applicare zanzariere alle finestre e attivare l climatizzazione  almeno nelle stanze in cui si soggiorna
  • Indossare vestiti che non lascino scoperte parti del corpo (camicie con maniche lunghe, gonne e pantaloni lunghi ecc.) di colore chiaro, perché i colori scuri attraggono le zanzare
  • Applicare repellenti sulle parti del corpo che rimangono scoperte, tenendo presente che il sudore ne riduce l’effetto.

Da notare che alcune delle zanzare- vettori di questa malattia sono attive durante il giorno, soprattutto nelle ore del mattino e nel tardo pomeriggio, fino al tramonto.

 

Trattamento

Il virus Chikungunya è un virus ad RNA, instabile nel tempo, per il quale non è al momento attuale disponibile alcun farmaco antivirale. Nella fase acuta dell’infezione la terapia è esclusivamente rivolta a controllare i sintomi e prevede riposo, assunzione di fluidi, uso di analgesici e antipiretici.

L’artite cronica causata dall’infezione da Chikungunya viene gestita in genere con fosfato di clorochina, corticosteroidi, farmaci antireumatici e anche agenti bloccanti del TNF (Tumor Necrosis Factor).

In autunno sarà finalmente disponibile in Europa il vaccino monodose Ixchiq, già approvato negli Usa e in Canada, e potrà essere somministrato agli over 18 per la prevenzione della malattia causata dal virus Chikungunya trasmesso dalle zanzare Aedes.
Il via libera dell’EMA si basa sui risultati degli studi di fase 3 pubblicati su  The Lancet, che indicano per Ixchiq un tasso di risposta sierologica del 98,9% a 28 giorni con una singola vaccinazione. Questa risposta immunitaria è stata mantenuta per 24 mesi dal 97% dei partecipanti allo studio ed è stata ugualmente duratura nei più giovani e nei più anziani.

Sul tema “arbovirosi” vedi anche

Corioretinite bilaterale e virus West Nile – Oculista Italiano

Bibliografia
  • Mahendradas P, Avadhani K, Shetty R. Chikungunya and the eye: a review. J Ophthalmic Inflamm Infect. 2013 Feb 11;3(1):35. doi: 10.1186/1869-5760-3-35. PMID: 23514031; PMCID: PMC3605073.
  • World Health Organization. Guidelines for prevention and control of chikungunya fever. World Health Organization, Regional Office for South-East Asia, New Delhi; 2009.
  • Simon F, Javelle E, Oliver M, Leparc-Goffart I, Marimoutou C. Chikungunya virus infection. Curr Infect Dis Rep. 2011;13(3):218–228. doi: 10.1007/s11908-011-0180-1.

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