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Dolore oculare e anestetici topici

Molto spesso i pazienti con disturbi agli occhi si rivolgono all’oculista o al medico di base accusando come sintomo principale il dolore, un dolore che, soprattutto se connesso a una patologia o a una lesione della cornea, può essere molto acuto e debilitante.

Il paziente ha, quindi, bisogno di un trattamento che contrasti la sensazione di dolore e in parallelo di una terapia specifica per eliminare la causa che lo ha scatenato.

I colliri contenenti anestetici costituiscono un rimedio per contrastare il dolore, ma bisogna fare attenzione poiché un loro utilizzo eccessivo o prolungato può determinare gravi danni alla superficie oculare nel suo complesso e alla cornea in particolare.

L’abuso di anestetici topici costituisce, infatti, una delle forme più frequenti di danno oculare auto-indotto. Nella maggior parte dei casi si tratta di un danno iatrogeno, cioè provocato dall’uso improprio o eccessivo di uno o più farmaci, alcuni dei quali vengono prescritti da oculisti, optometristi, medici di base e di pronto soccorso per contrastare il dolore oculare.

Gli anestetici topici più utilizzati sono: tetracaina, lidocaina, proparacaina e ossibuprocaina.

Le situazioni di rischio potenziale sono molteplici e includono:
– lo sviluppo di una vera e propria dipendenza da farmaci che alleviano o eliminano il dolore
– la facilità di accesso agli anestetici topici, soprattutto se disponibili come prodotti da banco
– la presenza di patologie neurologiche
– la prescrizione di anestetici topici dopo chirurgia refrattiva o trapianto di cornea.

 Effetti locali sulla superficie corneale

Gli effetti dannosi sulla cornea sono correlati alla capacità degli agenti anestetici di inibire la caratteristica intrinseca delle cellule epiteliali corneali di migrare e suddividersi, danneggiando vinculina e i filamenti di actina. Le alterazioni morfologiche visibili al microscopio elettronico includono la perdita di microvilli, i depositi di anestetico su microvilli e/o membrane cellulari e un’accresciuta desquamazione.

Inoltre i conservanti contenuti in alcuni anestetici topici, quali il benzalconio cloruro, possono determinare effetti tossici a carico della superficie oculare.

Aspetti clinici

Il primo segno clinico è in genere un’erosione dell’epitelio corneale, mentre lo stroma non risulta ancora coinvolto. Se l’abuso di anestetici topici è persistente, alle erosioni epiteliali si associano iperemia congiuntivale, edema stromale, infiltrati stromali (i classici infiltrati ad anello), pieghe nella membrana di Descemet, danno endoteliale e infiammazione oculare con possibile ipopion. Il danno alla cornea, se grave e persistente, può mettere in pericolo la vista e determinare la necessità di ricorrere a una cheratoplastica penetrante.

Diagnosi

Una diagnosi precoce di abuso di anestetici topici costituisce certamente la condizione più importante per garantire un miglior esito visivo. È molto importante che, in presenza di un quadro clinico sospetto, l’oculista o il medico di famiglia esaminino con attenzione tutte le possibili ipotesi.

Molto spesso le erosioni corneali da abuso di anestetici topici vengono confuse con le manifestazioni di altre infezioni corneali gravi, per cui è importante la diagnosi differenziale rispetto a patologie quali la cheratite da Acantamoeba, la cheratite erpetica, la cheratite fungina e la cheratite batterica.

Gestione

È di primaria importanza sospendere immediatamente l’utilizzo dell’anestetico topico e di ogni altro collirio a cui possano essere ricondotti effetti tossici a carico della superficie oculare.

Per contenere il dolore è necessario ricorrere ad approcci farmacologici alternativi con analgesici orali e/o anestesia regionale (peribulbare, retrobulbare, iniezioni al sotto della capsula di Tenone).

Può essere necessario ricoverare il paziente e potrebbe essere opportuno sottoporlo a visita neurologica, mentre è meglio evitare la somministrazione di farmaci steroidei topici, che potrebbero determinare un ulteriore assottigliamento della cornea.

Infine, un elemento chiave per una strategia di prevenzione primaria è un percorso formativo che renda medici, oculisti, optometristi e farmacisti  consapevoli della tossicità potenziale degli anestetici topici e dei rischi di un loro abuso da parte dei pazienti.

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