Vedere le stelle attraverso i suoni

Wanda Diaz-Merced e la musica del cosmo.

Wanda Diaz-Merced è un astrofisico che studia l’universo attraverso i suoni.
Sin da quando era bambina, nella natia Puerto Rico, Wanda sognava di diventare uno scienziato. All’età di 20 anni, però, un grande ostacolo si è frapposto sul suo cammino: è diventata progressivamente cieca per una malattia degenerativa.
In quel momento Wanda, che stava studiando Fisica all’Università di Puerto Rico, avrebbe potuto fermarsi e arrendersi e, invece, ha deciso di proseguire nella realizzazione del suo sogno cercando un modo per realizzare al meglio ciò che aveva sempre desiderato.
Ha scoperto che poteva “tradurre” i set di dati che venivano dal cosmo in suoni e ascoltarli, invece di analizzarli attraverso la vista.
È nata così, con il supporto di un team  di scienziati informatici, la “sonification”, una applicazione che consente a Wanda e agli altri scienziati ciechi o ipovedenti di “ascoltare” le stelle per riscostruirne le configurazioni partendo da dati astrofisici apparentemente casuali.
Grazie al suo impegno e alla sua determinazione Wanda Diaz-Merced è riuscita a prendere il dottorato a Glasgow e oggi lavora presso l’Osservatorio Astronomico di Cape Town, in Sud Africa. È anche entrata a far parte del team di ricerca del NASA’s Goddard Space Flight Centre.
Il suo approccio alla lettura dei dati astrofisici attraverso il suono le ha consentito di acquisire una prospettiva nuova e diversa: può ascoltare cose che gli altri non si possono vedere, acquisendo nuove conoscenze nel suo settore di ricerca ed anche indicando agli altri astrofisici come cercare modi diversi di leggere i dati.
La sua esperienza nelle parole di Wanda: “Sono riuscita ad accedere ai dati e oggi sono in grado di studiare fisica al livello dei migliori astrofisici. E ciò che le persone sono state in grado di fare per centinaia di anni, principalmente attraverso la vista, io adesso lo faccio utilizzando i suoni”.
Forse il messaggio finale potrebbe essere che se vediamo l’universo solamente con gli occhi, la nostra percezione potrebbe essere davvero molto limitata.

Dr. Carmelo Chines
Direttore responsabile

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