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Degenerazione maculare miopica

La degenerazione maculare miopica, in inglese Myopic Macular Degeneration (MMD), è diventata una delle cause più frequenti di ipovisione e perdita visiva nella popolazione adulta nel mondo, in particolar modo in Asia orientale e sudorientale.

In base ad uno studio, pubblicato su Investigative Ophthalmology & Vision Science, dal team di ricercatori guidato dal Prof. Mukharram M. Bikbov, direttore dell’Eye Research Institute di Ufa (Russia), la prevalenza della degenerazione maculare miopica agli stadi avanzati (3 e 4) nella popolazione molto anziana cresce di 8,8 volte per ogni incremento di 1 millimetro della lunghezza dell’asse oculare, con una prevalenza di circa il 75% negli individui di età uguale o superiore agli 85 anni e rischio elevato di un marcato deterioramento della funzione visiva.

In generale gli occhi affetti da miopia elevata sono a rischio di miopia patologica, una condizione che comporta delle alterazioni degenerative permanenti, quali:

  • Atrofia retinica: dovuta all’allungamento anomalo del bulbo oculare che rende la retina più sottile con la formazione di aree atrofiche associate a perdita visiva. L’atrofia può interessare qualsiasi area della retina, ma quando si determina nella parte centrale della macula, determina un deterioramento della visione centrale.
  • Lacquer cracks: si tratta di lacerazioni lineari che si determinano nella membrana di Bruch, compresa tra la retina e la coroide, e che possono comparire anche nella macula. Possono essere associate anche a emorragie retiniche, con o senza neovascolarizzazione coroidale (CNV).
  • Neovascolizzazione coroidale (CNV): si tratta di neovasi sanguigni che possono svilupparsi in seguito ad atrofia o lacker cracks e possono coinvolgere la macula. I neovasi sono estremamente fragili e hanno pareti molto permeabili. La loro presenza può portare alla formazione di aree cicatriziali e a perdita visiva.
  • Distacco di retina: l’allungamento anomalo del bulbo oculare e il conseguente stiramento della retina aumentano il rischio di distacco della retina dal fondo oculare, il cui sintomo più frequente è l‘insorgenza improvvisa di lampi e scintillii luminosi

Nello studio che abbiamo menzionato per esaminare la prevalenza dell’atrofia maculare miopica è stato reclutato un campione iniziale di 1.526 individui di età uguale o superiore agli 85 anni, per il 25,6% uomini, della repubblica russa del Bashkortostan, intervistati a domicilio per raccogliere dati anagrafici ed anamnesi, mentre convocati in ospedale per gli esami medici ed oftalmici. Tra coloro che sono riusciti ad effettuare tutti i controlli previsti dal protocollo, gli individui con degenerazione maculare miopica allo stadio 3 (10 pazienti) e allo stadio 4 (11 pazienti) presentavano un’acuità visiva corretta decisamente peggiore rispetto ai partecipanti senza MMD.
Tra questi pazienti la prevalenza di ipovisione bilaterale, da moderata a severa, era rispettivamente del 40% (stadio 3) e 64% (stadio 4), mentre la prevalenza di cecità binoculare era del 20% (stadio 3) e 27% (stadio 4).
Tra gli individui con miopia lieve la prevalenza di MDD risultava dello 0% per gli occhi destri e del 2% per gli occhi sinistri. Nel gruppo dei moderatamente miopi la prevalenza della MMD cresceva all’8% (stadio 3) e all’11% (stadio 4), mentre nel gruppo dei miopi elevati balzava rispettivamente al 78% (stadio 3) e 75% (stadio 4).

Questi risultati sono fondamentali per comprendere l’importanza di controllare la miopia nei bambini per prevenire l’insorgenza di patologie retiniche nella loro vita da adulti.

Uno dei problemi principali è costituito dal fatto che la maggior parte dei genitori non è pienamente consapevole delle complicanze della miopia elevata, così come non lo è delle possibilità di controllarla nei bambini.

Ogni incremento di una diottria (1 D) di miopia nel corso dello sviluppo del bambino accresce del 67% il rischio di degenerazione maculare miopica e del 30% il rischio di distacco della retina, in base ai dati pubblicati da Mark Bullimore e colleghi in Optometry & Vision Science. Gli stessi autori in uno studio pubblicato su Scientific Reports, hanno previsto che nel 2050 negli Stati Uniti tra il 27% e il 43% dei casi di ipovisione non correggibile sarà da imputare alla miopia.

In uno studio del 2019 di Hansen e colleghi su una coorte di 1443 adolescenti di età compresa tra 16 e 17 anni, la prevalenza della miopia risultava del 25%, con un rischio raddoppiato tra coloro che trascorrevano molto tempo utilizzando device digitali piuttosto che giocando all’aria aperta.

Se vogliamo proteggere la salute degli occhi dei nostri bambini, sin dalla più tenera età spingiamoli ad uscire all’aperto ogni volta che è possibile: li aiuteremo sia ad evitare i rischi della sedentarietà e del sovrappeso che a scongiurare i pericoli per la vista!

Per rispondere a molti quesiti dei genitori a proposito della vista dei loro bambini vi segnaliamo:

Bibliografia
  • Bikbov MM, Gilmanshin TR, Kazakbaeva GM, et al. Prevalence of Myopic Maculopathy Among the Very Old: The Ural Very Old Study. Invest Ophthalmol Vis Sci. 2024 Mar 5;65(3):29. doi: 10.1167/iovs.65.3.29. PMID: 38512243; PMCID: PMC10960226.
  • Bullimore MA, Brennan NA. Myopia Control: Why Each Diopter Matters. Optom Vis Sci. 2019 Jun;96(6):463-465. doi: 10.1097/OPX.0000000000001367. PMID: 31116165.
  • Bullimore, M.A., Brennan, N.A. The underestimated role of myopia in uncorrectable visual impairment in the United States. Sci Rep13, 15283 (2023). https://doi.org/10.1038/s41598-023-42108-y.
  • Hansen MH, et al. Low physical activity and higher use of screen devices are associated with myopia at the age of 16-17 years in the CCC2000 Eye Study Acta Ophthalmol. 2019 10.1111/aos.14242.

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