Medico
le nanoparticelle in oro (Au-NPs) hanno, certamente, delle buone potenzialità, in virtù della loro bassa citotossicità, della capacità di sopportare modificazioni di superficie indotte da molecole contenenti tioli, di immobilizzare un ampio range di biomolecole (aminoacidi, enzimi, DNA) e per l’alto coefficiente di estinzione ottico.
Introduzione Le nanoparticelle sono, per definizione, delle particelle tridimensionali delle dimensioni dei nanometri (0-100 nm). Nel campo dell’Oftalmologia, l’interesse nei loro confronti riguarda la capacità di alcune di esse di......
LeggiUna nuova indicazione per la terapia steroidea locale
L’occhio secco è tra le condizioni patologiche più frequenti in oftalmologia. Fino al 20% di adulti di età superiore ai 40 anni presentano sintomi da occhio secco. L’origine di questa......
LeggiLa Retinite Pigmentosa è una malattia ereditaria rara che determina una progressiva perdita della visione.
Circa 15.000 persone in Italia soffrono di Retinite Pigmentosa. La malattia ha un decorso diverso a secondo dei casi, manifestandosi ad età diverse ma comportando effetti sempre più invalidanti sulla vita......
LeggiLa produzione e il turn-over di un film lacrimale efficiente sono una condizione essenziale per la salute della superficie oculare
L’occhio è rivestito all’esterno da un sottile strato di lacrime, chiamato film lacrimale, che rappresenta il complesso prodotto finale dell’attività di strutture appartenenti a un’unità funzionale nota come superficie oculare.......
LeggiL'acido ialuronico è un polisaccaride polianionico ad alto peso molecolare, con una tipica struttura spiraliforme che gli conferisce una particolare abilità a combinarsi con l'acqua1 e un'eccellente viscoelasticità. A ciò......
LeggiLe fistole carotido-cavernose (FCC) sono anomale comunicazioni tra le carotidi o rami di esse ed il seno cavernoso (1,2). Pur rappresentando una patologia di stretta pertinenza neuroradiologica e neurochirurgica, spesso......
LeggiLa Degenerazione Maculare senile (DMLE) è la causa principale di grave riduzione dell’acuità visiva nelle persone oltre i 60 anni nel mondo occidentale. È una complessa patologia che riconosce diversi fattori di rischio come età, sesso, razza, esposizione alla luce, dieta, fumo di sigaretta e patologie vascolari.
Recentemente altri elementi sembrano giocare un ruolo importante nella patogenesi della malattia: variazioni di sequenze di DNA codificanti per i fattori del complemento, modificazioni del TMP-3 e attivazione di citochine......
LeggiLeggi l’intervista al Prof. Michael A. Lemp.
Introduzione (Leggi l’articolo originale in lingua inglese) La ricerca sul dry eye è stata molto attiva nel corso degli ultimi decenni e, in particolare, il suo ritmo ha subito un’accelerazione......
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