Traumi oculari e fuochi d’artificio

I fuochi d’artificio, in particolare se utilizzati da non professionisti, possono determinare gravi traumi e persino causare la morte. Tra le varie lesioni causate dai fuochi artificiali, quelle agli occhi e alle mani sono tra le più frequenti.

Negli anni, da parte degli organismi preposti, ci sono stati diversi provvedimenti per limitare l’uso da parte di privati di fuochi d’artificio, al fine di ridurre l’incidenza degli infortuni associati. Ad esempio, nella Direttiva Europea 2013/29/UE, l’Unione Europea ha classificato i diversi tipi di articoli pirotecnici, in base alla loro pericolosità, indicando quali possono essere utilizzati dalla popolazione e in che modalità. Prima, nel 1984, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva vietato completamente la produzione di fuochi d’artificio. Effettivamente, è stato osservato che nei Paesi in cui le regole sono più stringenti in materia di articoli pirotecnici, si registra una minore incidenza di incidenti. Ad esempio, in Irlanda del Nord, il divieto dei fuochi d’artificio è stato revocato nel 1996, il che ha comportato un aumento dell’incidenza e della percentuale di traumi oculari indotti da fuochi artificiali. In particolare, i traumi oculari sono aumentati dallo 0,85% al 2,9%, dopo la revoca del divieto.

Tipi di traumi oculari da fuochi d’artificio

Uno studio recente, condotto in Germania, ha valutato e analizzato i traumi oculari registrati a Berlino in un periodo di 4 anni durante le festività natalizie.

In accordo con pubblicazioni precedenti, i pazienti con traumi oculari da fuochi artificiali sono risultati prevalentemente di sesso maschile (71,2%) e di età inferiore ai 30 anni (69,2%).

Fortunatamente, la maggior parte delle lesioni determinate dai fuochi d’artificio sono risultate lievi (66,4%), con risoluzione veloce e senza ripercussioni sulla vista. Nel 40% dei soggetti sono state riscontrate abrasioni corneali.

I traumi moderati, inclusa la contusione del globo oculare, hanno rappresentato il 23,3% dei casi e i traumi gravi il 10,3%. Quindi, circa un terzo delle lesioni oculari determinate da fuochi d’artificio può potenzialmente causare danni permanenti o sequele, come glaucoma secondario o atrofia della retina centrale.

Tra coloro che hanno subito lesioni oculari gravi, i minori (di età inferiore ai 18 anni) rappresentavano il 60%. Lo studio sembra, quindi, suggerire che le persone più giovani siano a più alto rischio di incorrere in traumi oculari causati dai fuochi d’artificio. Potrebbero esserci diversi motivi alla base di questo dato, compreso un maggiore rischio quando si maneggiano i fuochi artificiali attivamente e una minore consapevolezza dei potenziali pericoli nei ragazzi più giovani che, tuttavia, risentiranno del danno oculare nel corso di tutta la vita.

È stata analizzata anche l’acuità visiva all’ultimo follow-up, per conoscere la gravità del trauma oculare subito. Nei pazienti con trauma grave, l’acuità visiva è risultata significativamente ridotta.

Il tasso di enucleazione riportato nello studio era dello 0,68%, un dato inferiore rispetto a pubblicazioni del passato, suggerendo che le opzioni di trattamento più avanzate oggi permettano di salvare più occhi.

L’importanza della prevenzione

Le lesioni provocate dai fuochi pirotecnici sono un rischio prevenibile per la salute. Ad esempio, in Norvegia, le istituzioni hanno provveduto all’istruzione della popolazione circa la corretta manipolazione dei fuochi d’artificio e l’uso di occhiali di sicurezza. Misure di divieto più severe hanno poi ridotto ulteriormente i traumi causati dai fuochi d’artificio. In effetti, il confronto di dati internazionali sull’incidenza dei traumi provocati da fuochi d’artificio mostra che i Paesi con leggi più severe registrano l’87% in meno di lesioni oculari rispetto a quelli con leggi più liberali sull’uso privato dei fuochi d’artificio.

Poiché, come visto precedentemente, una parte significativa di coloro che subiscono lesioni provocate da fuochi d’artificio, in particolare di quelli con ferite gravi, sono minorenni, regole più severe sull’uso dei fuochi d’artificio dovrebbe avere un impatto protettivo significativo per questo gruppo di età.

Ma cosa fare nel nostro piccolo? La supervisione di un adulto è sicuramente necessaria ed è stato dimostrato che in questo modo si possono evitare anche i traumi agli astanti, che non maneggiano direttamente i fuochi artificiali, ma assistono allo spettacolo. Alcuni studi, infatti, hanno dimostrato che gli spettatori hanno maggiori probabilità di essere colpiti e di subire lesioni oculari, rispetto ad altri tipi di lesioni. Nello studio analizzato, in particolare, è stato registrato un 60% di traumi oculari in soggetti passivi, che quindi non maneggiavano attivamente i petardi.

Un ulteriore aiuto, quindi, potrebbe derivare da divieti più stringenti sull’utilizzo di fuochi d’artificio nelle zone più densamente abitate e, soprattutto, in prossimità dei bambini.

Bibliografia

Lenglinger MA, Zorn M, Pilger D, von Sonnleithner C, Rossel M, Salchow DJ, Bertelmann E. Firework-inflicted ocular trauma in children and adults in an urban German setting. Eur J Ophthalmol. 2021 Mar;31(2):709-715. doi: 10.1177/1120672120902033.