Cheratite e resistenza ai fluorochinoloni

La cheratite infettiva è una condizione patologica che determina importanti rischi per la vista e, per questa ragione, è considerata un’emergenza oftalmologica che richiede un trattamento immediato. Infatti, l’incidenza dell’endoftalmite secondaria alla cheratite infettiva va dallo 0,29% al 6% e l’incidenza di interventi chirurgici di eviscerazione o enucleazione rimane tuttora dell’1,8%. A livello globale, si stima che da 1,5 a 2 milioni di persone sviluppino cheratite batterica ogni anno. La causa più comune delle cheratiti batteriche sono i batteri gram-positivi, ma può anche essere attribuita a batteri gram-negativi, funghi e virus.

Il trattamento di prima linea della cheratite microbica comprende la somministrazione di antibiotici oftalmici ad uso topico. A seconda della gravità della malattia, dei fattori di rischio associati e degli agenti microbiologici che si sospetta l’abbiano causata, vengono generalmente utilizzati uno o due agenti antimicrobici.

Fluorochinoloni e cheratite: resistenza in aumento

Alcuni recenti studi, condotti in Australia e Nuova Zelanda, hanno rilevato una maggiore resistenza ai fluorochinoloni nei batteri isolati dalle lesioni corneali da cheratite.

In particolare, uno di questi studi ha analizzato un totale di 501 raschiamenti corneali, eseguiti su 498 pazienti, in un periodo di studio lungo ben 9 anni. Sono stati rilevati 272 raschiamenti corneali positivi alla coltura (54%): 200 colture hanno permesso di isolare e identificare un singolo microrganismo e nel resto sono stati identificati più microrganismi differenti. 255 colture erano di tipo batterico (94%) ed erano poi presenti 11 isolati fungini (4%), 5 isolati misti batterico-fungini (2%) e 1 isolato virale (<1%).

Complessivamente, il 5% degli isolati batterici è risultato resistente al fluorochinolone ciprofloxacina, confermando percentuali simili riportate in studi precedenti e in studi condotti in Australia. Si tratta di dati allarmanti in quanto rappresentato un aumento di 5 volte nella resistenza alla ciprofloxacina per la cheratite microbica rispetto al periodo dal 2003 al 2007. In più, la proporzione di colture che hanno portato alla crescita di Pseudomonas aeruginosa è aumentata. 

Inoltre, un precedente studio condotto a Melbourne ha rilevato che il 63% degli isolati di Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA) erano resistenti ai fluorochinoloni. Studi precedenti condotti nel Queensland avevano riportato che la resistenza ai fluorochinoloni tra gli isolati di MRSA era rispettivamente del 14% e del 20%, facendo intuire un aumento significativo della resistenza ai fluorochinoloni tra gli isolati di MRSA e una tendenza generale all’aumento della resistenza ai fluorochinoloni nella cheratite batterica.

Questi nuovi studi fanno riferimento ai dati rilevati in una regione specifica del globo, ma hanno considerato un gran numero di isolati, per un tempo molto lungo e tutti valutati utilizzando un protocollo di test standardizzato che non è variato durante tutta la durata dello studio.

L’importanza di programmi di sorveglianza

Gli autori dello studio osservano che possano essere necessari programmi di sorveglianza per monitorare i cambiamenti nella resistenza antimicrobica dei batteri che causano la cheratiteinfettiva. La tendenza all’aumento della resistenza antimicrobica, compresa la scoperta di ceppi di Pseudomonas aeruginosa resistenti ai fluorochinoloni, è infatti preoccupante. Inoltre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda un aumento del 5% della resistenza come soglia appropriata per rivalutare i protocolli per il trattamento empirico della sepsi neonatale e delle infezioni a trasmissione sessuale, una soglia raggiunta in questi studi anche per la cheratite batterica. 

Alternative terapeutiche 

Recenti studi hanno rivelato che sia gli organismi gram-positivi che gram-negativi sono più sensibili alla netilmicina (92,9%), antibiotico appartenente alla famiglia degli aminoglicosidi e derivato semisintetico idrosolubile, modificato (N-etil) dell’isomicina, prodotto dalla fermentazione di Micromonospora inyoesis. Tra i trattamenti antibiotici disponibili, la netilmicina mantiene un’elevata efficacia sia nel trattamento della cheratite monomicrobica che in quella polimicrobica. La netilmicina dovrebbe, quindi, essere considerata tra le prime scelte per la gestione della cheratite microbica, fin dai primi sintomi.

Bibliografia
  1. Scott DAR, Mansell C, McKelvie J. Bacteria identified on corneal scrapes demonstrate increasing resistance to fluoroquinolones in New Zealand. Clin Exp Ophthalmol. 2022 Apr;50(3):352-354.
  2. González-Dibildox LA, Oyervidez-Alvarad JA, Vazquez-Romo KA, Ramos-Betancourt N, Hernandez-Quintela E, Beltra F, Garza-Leon M. Polymicrobial Keratitis: Risk Factors, Clinical Characteristics, Bacterial Profile, and Antimicrobial Resistance. Eye Contact Lens. 2021 Aug 1;47(8):465-470.