Amaurosi congenita di Leber: aspettando il 2017

Una rivoluzione potrebbe arrivare dall’editing genetico.

La moderne tecnologie di editing genetico sono oggi in grado di indurre modifiche selettive di parti del DNA delle cellule. Gli sviluppi più recenti in questo settore hanno reso infatti possibile la potenziale modifica di quasi tutti i geni dell’organismo umano con l’obiettivo di attivare, disattivare o riscrivere i geni individuati quali causa di determinate patologie. Questa opportunità crea un enorme potenziale per il trattamento di patologie in precedenza non curabili, neanche con la terapia genica di tipo tradizionale.
In questo ambito la startup americana Editas Medicine (Cambridge, Massachusetts) sta mettendo a punto un programma di editing genetico che potrebbe essere pronto nel 2017, segnando uno straordinario passo in avanti sul piano delle biotecnologie.
L’obiettivo specifico di questo progetto è individuare una via di trattamento per una rara forma di cecità, causata da un difetto genetico: l’Amaurosi congenita di Leber (ACL).
L’ACL è una rara forma di retinopatia, caratterizzata da severa ipovisione o cecità, già presenti alla nascita o ad esordio nei primi sei mesi di vita. I bambini affetti da tale patologia presentano movimenti oculari caotici, erratici e pupille scarsamente reattive alla luce. L’ACL rappresenta il 10-18% dei casi di cecità congenita nei bambini; la sua incidenza è di 2-3 bambini ogni 100.000 nati.
La causa genetica dell’ACL è stata individuata in una mutazione di un introne del gene CEP290. Nella maggior parte dei casi, l’ACL viene trasmessa con modalità autosomica recessiva: questo significa che la presenza in entrambi i genitori, peraltro sani, del gene alterato comporta la probabilità del 25% di avere un figlio affetto dalla malattia.
Per bloccare il decorso di questa grave malattia oculare Editas Medicine ha in programma di utilizzare la tecnologia CRISPR/CAS, messa a punto circa tre anni fa e che si sta rapidamente diffondendo nei laboratori di biotecnologie. Il sistema CRISPR (acronimo di Clustered, Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats)/Cas9 (acronimo di CRISPR Associated Protein 9) utilizza un complesso proteina-RNA formato da un enzima, noto come Cas9, legato a una molecola RNA guida e progettato per riconoscere una particolare sequenza del DNA.
Il trattamento CRISPR per l’ACL prevede la somministrazione diretta sotto la retina di un inoculo idoneo a eliminare la componente genetica difettosa e sostituirla con quella sana. Più in dettaglio gli scienziati di Editas hanno progettato delle molecole RNA guida (gRNA), le hanno combinate con la proteina Cas9 dello Staphylococcus aureus e hanno utilizzato un singolo vettore adenovirus associato (AAV) per effettuare la correzione della mutazione del CEP290 nei fibroblasti di pazienti primari.
Per trattare in modo efficace l’Amaurosi genetica di Leber la procedura messa a punto da Editas prevede che vengano effettivamente eliminati circa 1.000 caratteri nel DNA del gene CEP290.
Precedenti esperimenti di laboratorio hanno dimostrato che il gene così trattato dovrebbe funzionare correttamente. Tuttavia prima di avviare la sperimentazione clinica sull’uomo sono previsti ulteriori test sugli animali da laboratorio.
Per trovare i fondi necessari a finanziare questo progetto, proprio all’inizio del 2016 Editas, nata come startup con il supporto (tra gli altri) di Bill Gates e Google Ventures, ha lanciato un’IPO, cioè un’offerta al pubblico dei propri titoli per un valore di 100 milioni di dollari.
Se l’operazione finanziaria andrà in porto Editas ha in programma di utilizzare 20 milioni di dollari dei proventi per finanziare la ricerca sull’ACL, i cui trial clinici dovrebbero cominciare nel 2017, mentre destinerà circa 22 milioni di dollari ad una partnership con Juno Therapeutics focalizzata sul potenziale dell’editing genetico nella lotta contro il cancro (V. la news su Fortune).

Dr. Carmelo Chines
Direttore responsabile