Focus endoftalmiti

L’endoftalmite è una forma rara, ma grave, di infiammazione del globo oculare, dovuta ad una infezione della cavità intraoculare che, se non trattata adeguatamente e tempestivamente, può portare alla perdita irreversibile della vista.

Classificazione

Sulla base della via di trasmissione dell’infezione, l’endoftalmite può essere distinta in esogena o endogena.

Endoftalmite esogena

Si definisce endoftalmite esogena l’infezione diretta dell’occhio ad opera di microrganismi che penetrano nella cavità intraoculare attraverso un trauma o un intervento di chirurgia oculare.

Secondo alcuni studi l’infezione esogena si verifica nell’11% delle lesioni ad occhio aperto e circa nello 0,1% degli occhi sottoposti a chirurgia intraoculare.

Endoftalmite infettiva postoperatoria

L’endoftalmite infettiva postoperatoria è, infatti, una delle complicanze più temute della chirurgia oculare. Inoltre, l’infezione esogena può essere a sua volta distinta in acuta o cronica.

L’infezione esogena acuta si verifica qualche giorno dopo l’evento ed è estremamente dolorosa.

Al contrario, l’infezione esogena cronica può svilupparsi mesi o addirittura anni dopo l’intervento (la media è di circa 9 mesi), è meno comune dell’acuta ed ha una prognosi migliore a causa della natura  meno grave dell’infiammazione.

Endoftalmite endogena

L’endoftalmite endogena insorge quando l’infezione dell’occhio è indiretta, avviene cioè ad opera di microrganismi che si sono diffusi attraverso il flusso sanguigno, ma provengono da un sito infetto distante, ad esempio dal cuore (endocardite).

I microrganismi tipici che causano infezione endogena sono batteri come Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Streptococcus viridans, Escherichia coli e funghi come la Candida. L’infezione endogena è più rara dell’esogena: si stima un’incidenza di 5 su 10.000 pazienti ospedalizzati.

Di solito si verifica in individui debilitati e che non sono in grado di attivare una risposta immunitaria contro l’infezione, come i consumatori di droghe, i pazienti sottoposti a chemioterapia e i riceventi di trapianto di organi che assumono farmaci immunosoppressori.

Altri fattori di rischio includono l’AIDS, il diabete mellito scarsamente controllato e l’uso a lungo termine di steroidi.

Sintomi dell’endoftalmite

Nella maggior parte dei casi, indipendentemente dalla sua origine, l’endoftalmite si presenta principalmente con dolore all’occhio e visione ridotta o offuscata, è accompagnata da fotofobia, gonfiore delle palpebre, chemosi, arrossamento.

In alcuni casi può essere presente pus nella camera anteriore dell’occhio (zona tra iride e cristallino), vitreite (infiammazione del corpo vitreo) e periflebite retinica (infiammazione dei vasi sanguigni della retina).

Diagnosi

In caso di sospetta endoftalmite una diagnosi tempestiva è essenziale.

In genere la diagnosi dell’endoftalmite post-operatoria è immediata appena ci si reca dall’oculista. Già alla lampada a fessura è possibile rendersi conto se un’infezione è la causa dei sintomi riportati dal paziente.

I sintomi e segni locali che sono di intensità variabile sono dolore oculare e perioculare, fotofobia, grave compromissione visiva fino a percezione luminosa; ciò può essere dovuto sia all’opacizzazione dei mezzi diottrici oculari (edema corneale, fibrina e depositi sulla IOL, torbidità vitreale) sia ad un danno anatomico delle strutture retiniche (ascessi, necrosi, edema).

Il paziente può riferire anche sintomi e segni sistemici come cefalea, febbre, vomito, prostrazione fisica. Obiettivamente il paziente può presentare: iniezione pericheratica, edema palpebrale di varia intensità, chemosi, iperemia congiuntivale e secrezioni, edema corneale e precipitati endoteliali, tyndall cellulato ed ipopion in camera anteriore, riduzione o scomparsa del riflesso pupillare, fibrina in campo pupillare, depositi di fibrina sulla IOL, emorragie retiniche, intorbidamento ed addensamento vitreale con fundus inesplorabile, focolai corioretinici, ascessi e/o necrosi retinica, ipertono oculare o ipotono, diminuita risposta ai cicloplegici, test di Seidel + (nelle forme post-chirurgiche e secondarie a traumi perforanti) per deiescenza dei margini della ferita.

L’endoftalmite può evolvere verso una panoftalmite, cointeressando tutte le strutture oculari ed in alcuni rari casi il processo infiammatorio può coinvolgere anche le strutture parabulbari.

Esame ecografico e test microbiologici

In presenza di una marcata opacità dei mezzi diottrici, un esame ecografico (A-B- scan, UBM) può consentire di valutare la presenza di materiale flogistico nel segmento posteriore, la severità ed estensione dell’infiammazione, il grado di interessamento delle strutture endooculari, l’eventuale presenza di residui corticali in camera vitrea e la presenza di complicanze (distacco di retina, distacco di coroide). L’endoftalmite postoperatoria infettiva acuta rimane inizialmente una diagnosi clinica ed è considerata presunta fino all’accertamento tramite colorazione di Gram, coltura o PCR. Anche se l’endoftalmite deve essere confermata con le analisi microbiologiche di laboratorio, essa deve essere considerata un’emergenza oculistica. È quindi opportuno intervenire al più presto dopo la diagnosi clinica perché i batteri si replicano in modo esponenziale e i loro prodotti secondari tossici, con il relativo stato infiammatorio, sono in grado di distruggere la capacità visiva.

 

Endoftalmite: trattamento

A seconda della gravità dell’infezione, il trattamento prevede la somministrazione di farmaci antibiotici, anti-fungini e/o antivirali per via topica, per via orale, per via endovenosa o per iniezione diretta nell’occhio. Se l’infezione è grave, viene eseguito un intervento chirurgico di vitrectomia con il quale viene rimosso il corpo vitreo (liquido gelatinoso contenuto nella cavità del bulbo oculare) e sostituito con un mezzo analogo (sostituto vitreale).

Vedi anche

Endoftalmite: tassi in decrescita – Oculista Italiano

 

Bibliografia

Endophthalmitis: Pathogenesis, clinical presentation, management, and perspectives. Clinical Ophthalmology. 2010

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