La situazione in Italia e all’estero.
Virus Zoster e l’herpes all’occhio
Per gli oculisti l’herpes all’occhio causato da virus Zoster è una temibile eventualità, che oltretutto porta con sé il rischio di recidive ricorrenti.
Studi clinici sulla frequenza dell’infezione da herpes
Lo studio americano “Epidemiology of Herpes Zoster Ophthalmicus: Recurrence and Chronicity”, pubblicato su Ophthalmology nel 2016, ha confermato tassi di ricorrenza della neuropatia da Herpes Zoster molto elevati, prossimi al 51%.
Questo dato è analogo a quello già riportato dalla studio italiano “Clinical features of ocular herpetic infection in an Italian referral center”, pubblicato su Cornea nel 2014, che individuava quali manifestazioni più comuni dell’infezione erpetica la cheratite stromale e l’uveite, seguite dalla cheratite epiteliale.
Un’infezione ricorrente
La severità del quadro clinico oculare e il fatto che la malattia erpetica non è una patologia “monofase”, ma piuttosto un’infezione ricorrente può portare alla cronicizzazione del dolore post-nevralgia. Questa eventualità rende rilevante la valutazione da parte degli oculisti e delle Autorità sanitarie di promuovere l’opportunità di vaccinare le popolazioni contro il virus zoster.
Innanzitutto è opportuno ricordare che l’infezione da zoster è così frequente perché il virus, che è responsabile della varicella infantile, una volta contratto rimane latente nei corpi delle cellule nervose, senza provocare alcun sintomo.
Trascorsi anni o decenni dopo una infezione da varicella, il virus può diffondersi da uno o più gangli lungo i nervi di un segmento interessato e infettare il corrispondente dermatomero (una zona di pelle servita da un nervo spinale), provocando una dolorosa eruzione cutanea.
Il sistema immunitario in condizioni di normalità è in grado di sopprimere la riattivazione del virus e di prevenire la riattivazione dell’infezione erpetica, cosa che invece non si verifica nei pazienti immuno-depressi e nelle persone anziane.
Sintomi oculari
L’occhio è coinvolto in circa la metà dei casi di riattivazione del virus varicella-zoster lungo la branca V1 del nervo trigemino.
I sintomi oculari dell’herpes zoster possono essere molto gravi e comprendono un rash frontale cutaneo tipico (che è in genere diagnostico) e l’infiammazione dolorosa unilaterale di tutti i tessuti delle strutture anteriori e, raramente, posteriori dell’occhio.
La terapia dell’infezione erpetica consiste in farmaci antivirali orali, e generalmente midriatici e corticosteroidi topici.
Vaccino e herpes zoster
Recentemente è stato formulato un nuovo vaccino ricombinante, che diminuisce la possibilità di contrarre l’herpes zoster circa del 97% negli adulti di età compresa tra 50 e 69 anni e del 90% negli adulti≥70 anni.
La vaccinazione è, quindi, raccomandata per gli adulti immunocompetenti ≥ 50 anni, a prescindere dal fatto di aver precedentemente contratto l’herpes zoster o che abbiano ricevuto il vecchio vaccino con virus vivo attenuato.
Il vaccino zoster ricombinante viene somministrato in 2 dosi da 0,5 mL ciascuna), da 2 a 6 mesi l’una dall’altra.
Per approfondimenti sul vaccino potete consultare lo studio
Grupping K, et al. Immunogenicity and Safety of the HZ/su Adjuvanted Herpes Zoster Subunit Vaccine in Adults Previously Vaccinated With a Live Attenuated Herpes Zoster Vaccine. J Infect Dis. 2017 Dec 12;216(11):1343-1351. doi: 10.1093/infdis/jix482
Perché vaccinare
Il ricorso al vaccino sarebbe, innanzitutto, auspicabile per una serie concomitante di ragioni. Vediamole analiticamente.
Allungamento della vita media
In primo luogo in tutto il mondo sviluppato si è assistito ad un progressivo allungamento della vita media e, quindi, all’incremento della componente anziana della popolazione, che più facilmente va incontro all’insorgenza dell’infezione erpetica.
Pazienti fragili
In secondo luogo gli anziani tendono ad essere più esposti all’infezione da zoster per una serie di condizioni legate all’età quali l’immuno-senescenza, a cui si possono sommare l’eventuale immuno-soppressione da farmacoterapia oppure patologie che compromettono il sistema immunitario come l’AIDS.
Vaccinazione in età giovanile
Bisogna considerare che la vaccinazione contro la varicella somministrata in età giovanile porta di fatto ad un minore numero di esposizioni-richiamo all’interno della comunità e quindi vengono meno le situazioni infettive che servirebbero a mantenere l’immunità cellulo-mediata.
La questione se è opportuno vaccinare e a quale età è abbastanza complessa.
Quando è meglio vaccinare
Lo studio per la prevenzione dello zoster (Shingles Prevention Study), pubblicato nel 2005 sul New England Journal of Medicine ha innanzitutto dimostrato sicurezza ed efficacia del vaccino nel ridurre sia l’incidenza dell’infezione erpetica che il rischio di nevralgia posterpetica.
Stati Uniti
Negli Stati Uniti fino allo scorso anno l’orientamento dei CDC (Centres for Disease Control) era di raccomandare la vaccinazione per i pazienti di età superiore ai 60 anni, mentre l’AAO e la Società Americana di Dermatologia già raccomandavano di vaccinare i pazienti sopra i 50 anni.
Adesso per quanto riguarda il contesto americano tutte le raccomandazioni si sono allineate, anche in seguito all’indicazione della FDA dello scorso ottobre 2017 , che ha avvallato la raccomandazione di vaccinare contro l’herpes zoster tutti gli over 50.
Situazione Italia
Per quanto riguarda l’Italia il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019, inserito nei Livelli Essenziali d’Assistenza (LEA), raccomanda ad oggi la vaccinazione dei 65enni.
In questi casi la vaccinazione è gratuita e nell’immagine sono sintetizzate le situazioni delle diverse regioni italiane.

- Tran KD, Falcone MM, Choi DS, et al. Epidemiology of Herpes Zoster Ophthalmicus: Recurrence and Chronicity. Ophthalmology. 2016 Jul; 123(7): 1469–1475.
- Miserocchi E, Fogliato G, Bianchi I, et al. Clinical features of ocular herpetic infection in an Italian referral center. Cornea. 2014 Jun;33(6):565-70.
- Ministero della Salute Piano nazionale prevenzione vaccinale