Anti-VEGF nella terapia delle maculopatie

I farmaci anti-VEGF (Vascular Endothelial Growth Factor) somministrati per via intravitreale hanno segnato una vera rivoluzione nella cura di molte patologie retiniche, in quanto sono in grado di bloccare il Fattore di Crescita Neovascolare, il segnale biologico che favorisce la crescita di neo-vasi anomali e l’aumento della permeabilità vascolare. Questi meccanismi sono alla base dell’angiogenesi patologica e dell’edema maculare, due tra le principali cause di perdita della vista.

Riducendo essudazione e neovascolarizzazione, i farmaci anti-VEGF aiutano a stabilizzare e spesso anche a migliorare l’acuità visiva e i parametri anatomici rilevabili con OCT.

Farmaci anti-VEGF per uso intravitreale

In Italia, i principali anti-VEGF impiegati in ambito oftalmico sono:

  • aflibercept,
  • ranibizumab,
  • brolucizumab
  • bevacizumab (quest’ultimo utilizzato in specifici contesti regolatori e di appropriatezza terapeutica).

Indicazioni terapeutiche

Le indicazioni terapeutiche comprendono la Degenerazione Maculare Legata all’Età in forma neovascolare/essudativa (la c.d. DMLE “umida”), l’edema maculare diabetico (EMD), l’edema maculare da occlusione venosa retinica centrale o di branca (CRVO/BRVO) e alcune forme di neovascolarizzazione coroideale, ad esempio secondarie a miopia patologica (CNV-mp).

In generale, l’obiettivo clinico è contrastare la progressione della malattia nel tempo, prevenendo danni irreversibili alla macula.

Efficacia clinica comparativa

Sul piano dell’efficacia comparativa, molte revisioni sistematiche e meta-analisi indicano una sostanziale sovrapponibilità tra diversi anti-VEGF in termini di esiti visivi, soprattutto nella DMLE neovascolare In alcuni sottogruppi (per esempio EMD con acuità visiva di partenza più compromessa) alcuni studi hanno osservato vantaggi a breve termine per specifici agenti farmacologici, ma tali differenze non sempre si mantengono nel lungo periodo.

Per questo, nella pratica clinica la scelta del farmaco e del regime terapeutico tende a integrare evidenze cliniche, risposta individuale, necessità di ridurre il “burden” delle iniezioni e sostenibilità.

Eventi oculari avversi

Dal punto di vista della sicurezza, gli eventi oculari avversi oculari correlati alle iniezioni intravitreali possono comprendere: endoftalmite, distacco di retina, aumento della pressione intraoculare. Si tratta di eventi piuttosto rari, ma che richiedono protocolli rigorosi e un’educazione del paziente sui sintomi d’allarme.

Gli eventi sistemici gravi (ad esempio tromboembolici) sono complessivamente poco frequenti, ma la valutazione del rischio va personalizzata, soprattutto in pazienti fragili o con comorbilità cardiovascolari.

Anti-VEGF e qualità della vita

Gli anti-VEGF rappresentano attualmente l’opzione terapeutica di prima linea per le malattie retiniche vascolari, con un rapporto beneficio/rischio generalmente favorevole quando utilizzati in modo appropriato e in sicurezza.

Le patologie retiniche hanno un forte impatto sulla qualità di vita dei pazienti e dei loro caregiver e, nel complesso, colpiscono quasi 80 milioni di persone in tutto il mondo, rappresentando alcune delle principali cause di perdita della vista.

Faricimab: novità nella terapia delle patologie retiniche

Faricimab è il primo ed unico anticorpo bispecifico, approvato per uso oculare e caratterizzato da un meccanismo basato su una doppia azione.

Meccanismo d’azione

Faricimab è stato studiato per colpire e inibire due vie di segnalazione, connesse a varie patologie retiniche che minacciano la vista: agisce neutralizzando sia l’angiopoietina 2 (Ang-2) sia il fattore di crescita endoteliale vascolare A (VEGF-A) per ripristinare la stabilità vascolare.

Profilo di sicurezza

Faricimab è stato progettato per la sicurezza e la tollerabilità e gli studi clinici dimostrano che molti pazienti lo tollerano bene.

Autorizzazione in Italia

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato, a novembre 2025, la rimborsabilità a carico del SSN per la nuova formulazione di Faricimab in siringa preriempita (PFS) per l’utilizzo nel trattamento della degenerazione maculare legata all’età neovascolare o “umida”, dell’edema maculare diabetico (EMD) e per il trattamento della compromissione della vista dovuta a edema maculare secondario a occlusione venosa retinica (RVO, RVO di branca o RVO centrale).

Malattie Retiniche e risultati dei trattamenti

A supporto del profilo favorevole della terapia, diversi studi hanno confermato l’efficacia e la tollerabilità di Faricimab nella pratica clinica.

Degenerazione maculare legata all’età neovascolare

Lo studio FARIT, il primo studio real-world italiano su Faricimab con un follow-up di almeno 12 mesi, ha evidenziato risultati incoraggianti in termini di efficacia e tollerabilità nella pratica clinica quotidiana.

In base ai dati dello studio FARIT, infatti, la terapia ha consentito un efficace controllo della malattia, con un prolungamento degli intervalli di trattamento rispetto a quelli precedentemente ottenuti con altri anti-VEGF. Nello specifico, circa il 60% dei pazienti naïve con DMLE neovascolare ha ricevuto iniezioni ogni 4 mesi (Q16W) già dopo la fase di loading, con sole 3 iniezioni nei 12 mesi successivi,

Questi dati real-world sono ulteriormente supportati dallo studio AVONELLE-X , il più grande studio di estensione a lungo termine nella DMLE neovascolare, che ha riportato stabilità visiva e mantenimento dei miglioramenti anatomici, con quasi l’80% dei pazienti che ha potuto estendere gli intervalli di trattamento a 3 o 4 mesi, confermando il mantenimento del controllo della malattia e della durata del trattamento per oltre 4 anni.

Edema maculare diabetico

Nello studio FARIT il 100% dei pazienti naïve con Edema maculare diabetico (EMD) ha raggiunto l’intervallo Q16W ad 1 anno, necessitando di sole 2 iniezioni nei 10 mesi successivi alla fase di loading.

Lo studio RHONE X ha confermato al termine dei 4 anni che, anche nell’EMD, quasi l’80% dei partecipanti trattati con faricimab aveva prolungato gli intervalli di trattamento fino a tre o quattro mesi. Inoltre, in un endpoint esplorativo predefinito, oltre il 90% dei soggetti trattati con faricimab ha evidenziato l’assenza di EMD dopo 4 anni.

Occlusione venosa retinica

Per i pazienti con occlusione venosa retinica (RVO), i dati di efficacia e sicurezza di due studi clinici internazionali di fase III, BALATON e COMINO, hanno evidenziato miglioramenti precoci e duraturi dell’acuità visiva e un riassorbimento significativo del liquido retinico, consentendo a molti pazienti di estendere gli intervalli di trattamento fino a quattro mesi.

Vantaggi di Faricimab

Gli effetti di Faricimab sono misurabili in termini di prevenzione del leakage vascolare, della morte cellulare e dell’infiammazione nel danno retinico da ischemia o da riperfusione.

In particolare, i miglioramenti nell’acuità visiva e i risultati rispetto a Ranibizumab sono notevoli.

Risultati rispetto a Ranibizumab

Faricimab si distingue nei confronti diretti con Ranibizumab. I pazienti trattati con Faricimab hanno ottenuto guadagni visivi statistici superiori. Questo lo rende una scelta preferibile per chi cerca il massimo beneficio.

Sviluppi futuri nella ricerca retinica

Guardando al futuro, Faricimab apre la strada a nuove ricerche nel campo retinico. Potrebbe portare a ulteriori scoperte che rivoluzioneranno il trattamento delle malattie oculari.

Bibliografia
  • Sahni J, et al. Safety and Efficacy of Different Doses and Regimens of Faricimab vs Ranibizumab in Neovascular Age-Related Macular Degeneration: The AVENUE Phase 2 Randomized Clinical Trial. JAMA Ophthalmol., vol. 138, no. 9, pp. 955–963, Sep. 2020, doi: 10.1001/jamaophthalmol.2020.2685.
  • Khanani AM et al. Efficacy of Every Four Monthly and Quarterly Dosing of Faricimab vs Ranibizumab in Neovascular Age-Related Macular Degeneration: The STAIRWAY Phase 2 Randomized Clinical Trial. JAMA Ophthalmol., vol. 138, no. 9, pp. 964–972, Sep. 2020, doi: 10.1001/jamaophthalmol.2020.2699.
  • Heier JS et al. Efficacy, durability, and safety of intravitreal faricimab up to every 16 weeks for neovascular age-related macular degeneration (TENAYA and LUCERNE): two randomised, double-masked, phase 3, non-inferiority trials. Lancet, vol. 0, no. 0, Jan. 2022, doi: 10.1016/S0140-6736(22)00010-1.

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