Eye Pills – Covid-19 n. 4

COVID-19: come il virus SARS-CoV-2 si moltiplica nei tessuti oculari

Il limbus corneale risulta molto suscettibile all’infezione, mentre la parte centrale della cornea presenta solamente bassi livelli di replicazione virale.

In epoca di pandemia ogni trattamento sanitario comporta rischi che non erano neanche concepibili in precedenza. Questo è vero sia per le semplici visite oculistiche che, soprattutto, per le chirurgie oculari di ogni tipo e, in misura massima, per i trapianti di organi e tessuti, quali quelli corneali.

Diventa, dunque, estremamente importante sapere in che misura i diversi tessuti oculari possono diventare sede di replicazione virale.

A questo delicato tema è dedicata una interessante ricerca in fase di pre-print – i pre-print sono bozze complete di documenti scientifici, ancora in corso di certificazione peer-reviewed, che il National Institute of Health (NIH) ha stabilito di rendere accessibili al pubblico in quanto fonti di conoscenze utili al contenimento dell’infezione da Covid-19.

SARS-CoV-2 Infection of Ocular Cells from Human Adult Donor Eyes and hESC-Derived Eye Organoids
Makovoz B , et al. Paper
under consideration at Cell Press.

Partendo dall’assunto che l’aerosol costituisca la via primaria di propagazione del SARS-CoV-2, i ricercatori si sono proposti di valutare se l’apparato visivo costituisca una potenziale via di accesso per il virus. A questo scopo è stata testata la capacità di replicazione virale sia su isolati di cellule oculari prelevate dagli occhi di donatori-cadavere come anche su un modello organoide di occhio, ottenuto da cellule staminali pluripotenti. È stata misurata anche l’espressione di ACE2 e TMPRSS2, proteine essenziali che mediano l’accesso del SARS-CoV-2 nelle cellule.

La ricerca ha accertato che il limbus corneale risulta molto suscettibile all’infezione, mentre la parte centrale della cornea presenta solamente bassi livelli di replicazione. Il profiling trascrizionale del limbus in corso di infezione da SARS-CoV-2 ha rilevato che mentre gli interferoni di tipo I o II non erano repertabili nell’epitelio polmonare, si rilevava una significativa risposta infiammatoria.
Questi dati suggeriscono che il tessuto oculare può essere direttamente infettato dal SARS-CoV-2 e, quindi, costituire una via d’accesso, che richiede misure di protezione.

Per un quadro approfondito degli aspetti biomolecolari potete leggere lo studio in integrale attraverso questo link

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7385483/

Buona lettura

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Dr. Carmelo Chines
Direttore responsabile

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