Rischio di NAION e Semaglutide

Semaglutide, approvato dalla FDA nel 2017 per il trattamento del diabete di tipo 2  e nel 2022 per il trattamento della obesità, da qualche tempo è finito alla ribalta sui social  e – purtroppo – non solo come medicinale “miracoloso” per perdere chili di troppo!

L’attenzione per questo farmaco è cresciuta recentemente perché viene assunto non  solo da soggetti obesi, cioè persone con indice di massa corporea superiore a 30,0 kg/m2, ma anche moltissime persone in sovrappeso, desiderose di dimagrire e deluse dai risultati insoddisfacenti ottenuti sia dalle pratiche sportive che dalle diete più diverse.

Semaglutide fa parte della famiglia degli Agonisti GLP-1, farmaci che mimano l’azione di un ormone naturale, il “glucagon-like peptide-1” (indicato con la sigla GLP-1). Questi farmaci sono stati autorizzati, quindi, con un’indicazione  specifica: il trattamento del diabetedi tipo 2. Il loro meccanismo d’azione induce, infatti, un aumento della produzione di insulina, l’ormone che abbassa il livello di zucchero nel sangue. Inoltre, questi farmaci riducono la secrezione di glucagone, l’ormone che aumenta la glicogenolisi, cioè il rilascio di carboidrati che sono immagazzinati nel fegato. Permettono così di tenere sotto controllo la glicemia.

L’impiego di questi farmaci anti-diabete anche per la perdita di peso scaturisce dal fatto che, imitando il comportamento dell’ormone GLP-1, hanno  la capacità di rallentare lo svuotamento gastrico in seguito all’assunzione di cibo e ridurre l’appetito mediante l’invio di segnali di sazietà al cervello. Una volta assunti dai pazienti, vanno ad occupare i recettori di GLP-1 in alcune aree del cervello che regolano i comportamenti alimentari, inducendo chi li ha assunti a smettere di mangiare. Grazie alla loro capacità di stimolare la secrezione di insulina, gli agonisti GLP-1R sono stati utilizzati con successo nelle fasi precoci del diabete di tipo 1, ma con un effetto sul controllo della glicemia che si attenua dopo alcuni mesi di trattamento. Sono altresì raccomandati per il controllo della glicemia in pazienti con diabete di tipo 2, anche prima di iniziare la terapia con insulina, perché il rischio di episodi di ipoglicemia è molto limitato, oltre che per l’effetto di riduzione del peso corporeo, spesso elevato in questi pazienti. Sin dal 2016 molti studi clinici hanno dimostrato che gli agonisti GLP-1R possono essere utili per prevenire eventi cardiovascolari importanti, come l’infarto acuto del miocardio o l’ictus, e la mortalità associata.

Un recente studio di coorte su 16.827 pazienti ha rivelato un potenziale rischio di Neuropatia Ottica Ischemica Anteriore  Non Arteritica (NAION) nei pazienti ai quali era stato prescritto per il diabete o l’obesità il semaglutide rispetto a coloro cui erano stati prescritti farmaci agonisti del recettore del peptide non-glucagone-simile.

La neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica (NAION) è la seconda forma più frequente di neuropatia ottica ed è una causa importante di cecità in età adulta.

Nello studio citato 710 pazienti avevano una diagnosi di diabete di tipo 2 (età mediana 59 anni e 52% donne) e 979 (età mediana 47 anni e 72% donne) erano sovrappeso o obesi. Nella popolazione con diabete di tipo 2, che aveva assunto semaglutide, si sono verificati 17 casi di NAION, rispetto ai 6 pazienti in terapia con  antidiabetici non -GLP-1 RA . Nei pazienti in sovrappeso o obesi  in cura con semaglutide sono stati registrati 20 casi di NAION,  rispetto ai 3 segnalati nel gruppo in cura con AR non-GLP -1. Le diagnosi di NAION sono state formulate da neuro-oftalmologi esperti.
La patogenesi della NAION è rimasta tuttora non chiarita e l’incidenza è indicata in 2-10 casi ogni 100.000 persone.

Si può, dunque, concludere, che  si registra un rischio aumentato di NAION tra gli individui che assumono semaglutide rispetto ai pazienti in terapia con altri farmaci per la cura del diabete di tipo 2 e l’obesità o sovrappeso.

Come per qualsiasi altro farmaco, chiaramente, i benefici terapeutici sono inseparabili dagli effetti avversi.

Per quanto riguarda la vista, i pazienti con retinopatia diabetica che hanno ricevuto semaglutide hanno corso un rischio più elevato di esacerbazione della retinopatia, hanno riportato un tasso più elevato di progressione della retinopatia proliferativa e rischio di edema maculare di nuova insorgenza.  Non vi era alcuna evidenza precedente, da parte della comunità scientifica, di un rischio aumentato di NAION in associazione con semaglutide, e lo studio non informa su un meccanismo per collegare semaglutide a NAION. Tuttavia, nonostante le evidenze  di proprietà neuroprotettive, l’espressione del recettore GLP-1 nel nervo ottico umano  e il miglioramento dell’attività del sistema nervoso simpatico, indotta da GLP-1 RA, potrebbero influenzare la perfusione della testa del nervo ottico e aumentare potenzialmente il rischio di NAION.

Vi sono da rilevare alcune limitazioni dello studio clinico, per quanto concerne gli aspetti geografici, organizzativo-assistenziali e la non certezza della aderenza terapeutica dei pazienti trattati con semaglutide. Sarà, quindi, necessario realizzare uno studio più ampio, retrospettivo e multicentrico, con l’analisi di tutti i farmaci GLP-1RA . Occorrerà, inoltre, superare il limite determinato dalla non esistenza di un codice ICD-10 per la NAION e magari saggiare l’utilizzo degli innovativi algoritmi AI.

Vedi anche

Le patologie neuro-oftalmiche – Oculista Italiano

Dott. Danilo Mazzacane - Specialista in Oftalmologia

Bibliografia
  • Hathaway JT, Shah MP, Hathaway DB, et al. Risk of Nonarteritic Anterior Ischemic Optic Neuropathy in Patients Prescribed Semaglutide. JAMA Ophthalmol.Published online July 03, 2024. doi:10.1001/jamaophthalmol.2024.2296
  • Smits  MM, Van Raalte  DH.  Safety of semaglutide.  Front Endocrinol (Lausanne). 2021;12:645563. doi:3389/fendo.2021.645563
  • Rizzo  JF  III.  Unraveling the enigma of nonarteritic anterior ischemic optic neuropathy.  J Neuroophthalmol. 2019;39(4):529-544. doi:1097/WNO.0000000000000870