Occhio secco: è più grave nelle persone che soffrono di depressione?

La sindrome dell’occhio secco (DED: Dry Eye Disease) è una malattia multifattoriale caratterizzata da un’alterata produzione delle lacrime, che può interessare sia la quantità di lacrime prodotte che la loro composizione. 

Si tratta di uno dei disturbi oculari più comuni e presenta sintomi quali fastidio agli occhi, dolore, secchezza, sensazione di corpo estraneo, disturbi visivi e instabilità del film lacrimale. Il disagio causato da questa malattia influisce negativamente sulla qualità della vita, non solo per quanto riguarda la vista, ma anche perché condiziona il normale svolgimento delle attività quotidiane in genere. 

L’associazione della DED con i disturbi psichiatrici, come ansia e depressione, è stata oggetto di numerosi studi epidemiologici che hanno cercato di trovare una spiegazione al collegamento tra queste patologie, esaminando la prevalenza di disturbi mentali nei pazienti con DED o viceversa.

È emerso che la sindrome dell’occhio secco e la depressione sono collegate da un doppio filo che, se da una parte vede una maggiore incidenza della DED nelle persone che soffrono di depressione, al contrario causa una maggiore incidenza di depressione nelle persone che soffrono di DED.

La correlazione tra sindrome dell’occhio secco e depressione

Gli studi hanno permesso di osservare che le persone con DED presentano un rischio maggiore di incorrere in stress psicologico, ansia grave e depressione.

È stato suggerito che una predisposizione dei pazienti con DED alla depressione esiste poiché i sintomi, come le difficoltà visive indotte dall’instabilità del film lacrimale, il dolore e il disagio provati, possono in qualche modo contribuire a peggiorare gli stati d’animo depressivi.

Inoltre, il disagio cronico e il dolore dovuto ai sintomi di secchezza oculare potrebbero influenzare negativamente i processi cognitivi, il sonno, l’umore e la salute mentale. Quindi, i sintomi della superficie oculare potrebbero influire negativamente sullo svolgimento delle attività quotidiane, sul benessere psicologico ed emotivo e sulla capacità lavorativa. Tutto ciò, insieme alla possibilità di incorrere in disturbi della percezione visiva, che possono essere associati alla DED, può indurre i sintomi della depressione o aggravarli, se già presenti. 

DED: è più grave nelle persone che soffrono di depressione?

Se la DED sembra essere alla base anche del disturbo depressivo, al contrario, altri studi hanno indicato che i pazienti con depressione possano incorrere più frequentemente nella sindrome dell’occhio secco. Questo sembra dovuto a più di una causa.

Ad esempio, alcuni dei farmaci prescritti per condizioni psichiatriche come la depressione, possono peggiorare la secchezza oculare. Infatti, antidepressivi e ansiolitici sono associati a DED a causa dei loro potenziali effetti collaterali sullo stato del film lacrimale.

Inoltre, la somatizzazione è comune nella depressione, e diversi studi hanno dimostrato che questo potrebbe influenzare la percezione del disagio oculare. Infatti, alcune ricerche hanno permesso di ipotizzare che le persone con depressione e ansia possono soffrire di sensibilizzazione centrale, che influisce sulla percezione del dolore. In sostanza, le persone con questi disturbi potrebbero percepire le sensazioni di discomfrot oculare diversamente dalle persone sane e, al contrario, i sintomi della DED possono essere influenzati dal loro stato d’animo.

Come è possibile intervenire?

La collaborazione tra oftalmologi e psichiatri nel trattamento delle persone con sindrome dell’occhio secco può essere molto utile. Infatti, l’intervento terapeutico per la DED può aiutare a ridurre le manifestazioni della depressione, oltre a fornire una terapia adeguata per i sintomi della secchezza oculare, poiché questi sono strettamente collegati all’umore e interferiscono con la qualità della vita delle persone.

Inoltre, visto il collegamento tra DED e depressione, emerge la necessità di cercare nuove modalità di ottimizzazione del trattamento psicologico/psichiatrico dei pazienti con malattie oftalmiche, per agire non solo sul sollievo dei sintomi, ma anche sul miglioramento della qualità della vita.

Infine, per quanto riguarda eventuali sviluppi futuri, negli studi si è fatta strada l’ipotesi che lo stress psicologico e fisico possa provocare una diminuzione della secrezione di lacrime. Saranno utili ulteriori studi per valutare questa associazione e capire anche come l’ambiente, con i suoi stimoli cognitivi, sensoriali e sociali, possa influenzare la salute degli occhi e l’insorgenza della sindrome dell’occhio secco.

Bibliografia
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